Ecco un’altra presentazione estemporanea dedicata ad un pezzo particolare nella sua normalità, un Raketa “Red 12” con il quadrante pitturato a mano che ci da lo spunto per raccontare una storia, si tratta di questo sotto
Premetto come non sia un appassionato (anzi, il contrario) di orologi di vaga ispirazione militare (per intendersi, nella mia raccolta non troverete molti tank o sommergibili…) ma la particolarità di questo quadrante ha attirato la mia attenzione.
La base è un Raketa degli anni ’90 che si ispira a sua volta al più celebre Pobeda “Red 12”.
Lo troviamo nei cataloghi con il nome 571428 e abbiamo testimonianza del fatto che sia stato prodotto in svariate varieta, anche in casse differerenti o con quadranti dal fondo di colore differente
Il movimento è un Raketa 2609.HA e il fondello è usuale per questo modello
Ma veniamo al quadrante dipinto a mano, che è questo sotto.
In realtà la “tradizione” dei quadranti disegnati sarebbe più comune agli anni ‘70; anche in questo caso un rimando (fortuito) alla tradizione del già citato Pobeda Red 12?
La scritta sopra ore 6 ci indirizza verso la Два́жды Краснознамённый Балти́йский фло́т, ovvero la flotta del Baltico, 2 volte insignita dell’Ordine della Bandiera Rossa
Attualmente la flotta si chiama Балтийский флот ВМФ Российской Федерации, più prosaicamente “Flotta Baltica della Marina Russa” e, nel 2016, è stata epurata da Putin come non succedeva dal 1700 quand’è stata fondata…
Sotto ore 12 troviamo la bandiera della flotta ai tempi dell’Unione sovietica e un’indicazione temporale (1988-1990) nella quale si suppone che il precedente possessore dell’orologio abbia prestato servizio a bordo della citata flotta
Mi ha colpito la storia che questo orologio ha (o potrebbe avere).
Il fatto che con tutta probabilità sia stato disegnato da (o fatto disegnare per) qualcuno che avesse a che fare con la Flotta del Baltico e che volesse rammentare quel periodo rende il pezzo ancor più interessante.
Fosse stato genericamente dedicato alla Flotta sarebbe stato un’altra cosa, su questo quadrante sono però indicati due anni che potrebbero credibilmente aver a che fare con un periodo di servizio presso la flotta stessa
Nient’altro da aggiungere, se non che forse avrei dovuto dargli una pulita prima di metterlo sotto la macchina fotografica…
…però in questo caso la pigrizia forse ha un senso, l’orologio è vissuto e (sembra) mangiato dalla salsedine che l’ha visto al polso di qualche marinaio nel difficile periodo vicinissimo alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Le ultime due foto per concludere
