Ecco un’altro Vostok Europe, per la precisione un Vostok Europe Rocket N1, nella referenza 2204048

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Prima però di procedere a discorrere di estetica, tecnica e qualità dell’orologio parliamo della storia dietro il suo nome che è allo stesso tempo grandiosa e paradossale.

Già, perché il Rocket N1, o per la precisione Н1, da Носитель, (perchè doveva essere un ercolino…) è stato il più grande razzo vettore prodotto in Unione Sovietica e pensato per traghettare cosmonauti sulla luna

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Ma purtroppo non ha mai funzionato troppo bene (per usare un delicato eufemismo…)

Il programma iniziò le sue ricerche per il trasporto di satelliti da ricognizione negli anni ’60 e fu poi modificato per prevedere di portare in orbita una capsula con a bordo un equipaggio.
Fu progettato dall’OKB-1 con la direzione di Sergej Pavlovič Korolëv, misurava 105 metri d’altezza, avrebbe dovuto poter trasportare un carico utile di circa 70/90 tonnellate intorno all’orbita terrestre

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Ne furono realizzati 4 e i lanci di tutti e 4 andarono… piuttosto male…

Il primo tentativo avvenne il 21 febbraio 1969: immediatamente dopo il lancio un incendio ad un motore provocò lo spegnimento -dopo soli 54 secondi- di tutti i propulsori, conseguente fuoco d’artificio perdita del vettore…
Registrati 68.7 secondi di volo totale…

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Un secondo tentativo venne fatto nel luglio dello stesso anno, tre settimane prima della missione Apollo 11.

L’operazione fallì a causa di un guasto tecnico ad una delle pompe del propellente, che causò nei primissimi secondi della fase di lancio una fortissima esplosione che disintegrò pressoché completamente l’intero vettore non appena questo impattò con il suolo.
L’incendio compromise in modo irreparabile molte strutture della base di lancio

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Durante il tentativo successivo -il 26 giugno del 1971- il vettore riuscì ad alzarsi in volo, ma dopo 50.1 (per essere precisi) secondi si perse il controllo ed il razzo esplose.
Fusoliera disintegrata e tutti a casa…

L’ultimo tentativo fu il 23 novembre del 1972.
Il vettore si alzò da terra ma lo spegnimento troppo rapido del primo stadio provocò il ristagno del propellente nei condotti facendo scoppiare almeno uno di questi ed innescando una serie di esplosioni che causarono la perdita del razzo dopo una manciata di secondi, per l’esattezza 107.

Il programma fu chiuso nel 1974 anche se lo sviluppo dell’N1 come vettore non umano venne proseguito per qualche tempo e poi definitivamente abbandonato.

I razzi costruiti vennero tutti demoliti a differenza però dei motori, 36 di questi furono venduti dopo oltre vent’anni al prezzo di 1,1 milioni di dollari l’uno alla Aerojet che li ha ridenominati AJ-26 impiegandoli sul lanciatore Antares (così dice Wikipedia citando un link al sito di Aerojet che però attualmente è morto…).

Segno di lui è rimasto nella memoria comune e magari pure appeso alla giacca di qualcuno…

Vostok Europe Rocket N1 2204048

E dunque, come si fa a non farsi star simpatico almeno il nome di un orologio che ha un senso di cotal decadente grandeur?
Già, perché sarà stato il più grande ma anche il più sfortunato…

Ma torniamo a lui

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Lo troviamo nel catalogo Vostok Europe del 2007, quelli precedenti non sono online ma in quello del 2008 non c’è già più.

Su WUS se ne parla già nel 2005 che –ad occhio- potrebbe essere una data di nascita simile a quella giusta

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Il mio è in versione PVD con quadrante nero ma come vedete ne esisteva anche una versione liscia, poi c’erano tre qualità di quadranti e svariati bracciali o cinturini.

Il movimento è un 2426 automatico e l’orologio è un ‘finto’ dual time.
Nel senso che le sfere non possono indicare due orari diversi ma ce n’è una (rossa) che compie un giro in 24h e aggiustando la lunetta si può tener conto di un secondo fuso orario

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Ha un diametro di 42 millimetri molto ben distribuiti.

La lunetta è più esile di quelle alle quali siamo abituati e lascia spazio al quadrante coperto dal cristallo minerale graziosamente bombato

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Resiste a 10 atmosfere d’acqua.

Il quadrante nero è molto bello e intenso.
Mi pare equilibrata la scelta dei colori e la vernice luminosa degli indici (numerici o meno) risulta in rilievo.
Questo insieme al circolo inclinato sul quale sono riportate le 24 ore conferisce ancor più profondità al tutto (effetto sottolineato poi anche dalla bombatura del cristallo)

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Vostok Europe Rocket N1 2204048

E’ un orologio che –a leggere in giro- ha incontrato il favore di molti russofili, tant’è che lo si può riconoscere ritratto anche nella testata della sezione russa di WUS

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Non so cosa voglia significare l’immagine di preciso o se abbia un significato, ma l’ho sempre interpretatoa come un passaggio (una continuità) attraverso il cranio di Gagarin dalla ricercata ed elegante tradizione dello Strela alla moderna efficacia (e in questo caso anche grazia) del Rocket N1.

Insomma, due orologi a simbolo di due periodi che sono uno l’evoluzione dell’altro.

Unica cosa negativa dell’N1 -a mio personalissimo parere estetico ed etico- è l’antipatico fondello a vista

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Nonostante le dimensioni generose non è esagerato anche grazie alla lunetta sottile e al colore scuro. Il tono su tono con qualche accento di rosso del quadrante è molto gradevole come l’inclinazione del vetro

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Chiudo con un’ultima foto alle sfere luminose e pronte ad affrontare la mattina in penombra

Vostok Europe Rocket N1 2204048

Approfondimenti:
https://en.wikipedia.org/wiki/N1_(rocket)
https://it.wikipedia.org/wiki/N1_%28lanciatore%29
http://www.russianspaceweb.com/n1.html
http://www.russianspaceweb.com/n1_3l.html
http://www.russianspaceweb.com/n1_5l.html

Ho presentato per la prima volta quest’orologio su CCCP-forum.it qua

Daniele

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