L’orologio oggetto di questo articolo è piuttosto particolare, non tanto per le sue qualità estetiche, quanto invece per quelle storiche; permettetemi dunque di prenderla larga.
Già la confezione nella quale è giunto dal Kazakistan lasciava presagire qualcosa, aveva assonanze col contenuto eccola nell’insieme
E poi in un particolare della variopinta ed abbondante affrancatura
L’anziano signore risponde al nome di Kurmangazy Sagyrbayuly, in kazako Құрманғазы Сағырбайұлы, in russo Курмангазы Сагырбайулы, nato in Kazakistan, a Bökej Orda nel 1818 e perito ad Astrachan’ nel 1889.
E’ stato un compositore kazako, oltre che virtuoso di dombra, quello strano strumento a corde simile a un lungo liuto tipico della musica dell’Asia centrale che qua sotto lo vedete maneggiare in un statua -appunto- a lui dedicata
Ci racconta Wikipedia di come la sua opera ebbe un profondo impatto sullo sviluppo della cultura musicale kazaka.
Fu testimone della sollevazione popolare contro il colonialismo russo, per le sue critiche venne rinchiuso in carcere a Orenburg.
Dopo la morte iniziò ad essere venerato come santo e il suo mausoleo a Astrachan’ è ancora oggi tra i luoghi più visitati della regione
Questo ha qualcheccosa a che vedere con l’orologio in questione?
In parte, perché l’orologio è questo sotto
Fatto per celebrare i 150 anni dalla nascita di un collega di Kurmangazy Sagyrbayuly e suo compaesano; anch’egli -a detta delle cronacahe- gran virtuoso di dombra, ovvero Jambyl Jabayev, in kazako Жамбыл Жабаев, nato il 26 febbraio 1846 e perito il 22 giugno 1945.
Insomma, questo talentuoso signore sotto
La leggenda vuole che la madre l’abbia dato alla luce ai piedi del monte Jambyl, da qua il suo nome.
A lui sono attribuiti molti poemi pre-rivoluzionari e pro-staliniani.
Le sue liriche inneggiavano solitamente ad amore ed amicizia tra i popoli e c’è chi crede che il compositore fosse un fenomeno costruito a tavolino in ambienti di partito sovietico per entrare nel cuore delle riottose terre kazake
Per non essere da meno del collega sulla busta che conteneva l’orologio anche Jambyl ha il suo posto nell’iconografia del sistema postale Kazako…
E’ proprio lui, che fa bella mostra sul quadrante del nostro Raketa di fianco alla scritta che celebra in rosso i 150 anni dalla sua nascita
La città kazaka Taraz dal 1938 al 1997 fu chiamata Dzhambul (in russo “Джамбул”, in Kazako: “Жамбыл”) in nome del celebre poeta che ancora è presente nel suo immaginario collettivo, nelle sue cartoline postali e sulle sue strade anche sottoforma di statua illuminata curiosamente
Altre due foto dell’orologio che, invero, risulta molto meno malvagio di come la riproduzione del sommo (quanto raggrinzito e buffamente cappellato) poeta lo avrebbe potuto far essere
Ne apprezzo soprattutto il colore di fondo del quadrante sul quale risaltano bene sia la scritta che Jambyl.
Il grande compositore ci ha lasciati l 22 giugno 1945, è morto in guerra durante la battaglia per la liberazione della città ucraina di Sinelnikovo
Nella casa dove visse i suoi ultimi anni attualmente c’è un museo nel quale, oltre a poter ammirare i locali nei quali si mosse, si possono vedere dal vivo alcuni degli strumenti sui quali la tradizione vuole che abbia suonato
Come detto sopra le varie angolazioni di luce restituiscono belle tonalità di giallo dorato sul quadrante in contrasto con il nero e rosso vivo
Il movimento è un Raketa 2609.HA ancora punzonato sovietico.
Abbastanza strano considerato come l’orologio dovrebbe essere del 1996, conteggiando 150 anni dalla nascita del compositore
Fosse stata una sostituzione di calibro o uso di parti per riparazioni quel SU è un valore aggiunto.
Perdonate la foto presa dall’inserzione di vendita
Per chi volesse approfondire vi lascio il link a Jambyl su Wikipedia in inglese in kazako e pure un’altra biografia, prima di lasciarvi con le ultime due foto del Raketa in questione